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10 anni di WMF

social media strategies wmf bologna

Sono appena tornata dal WMF e sento addosso ancora molte sensazioni che voglio condividere qui sul blog di lavoro. Non è la prima edizione del WMF che vedo, anzi posso dire con orgoglio di averle fatte quasi tutte, da quando si chiamava Web Marketing Festival e si svolgeva a Roma.

Oggi l’acronimo sta per We Make Future e l’evento ha assunto dimensioni davvero notevoli: oltre 70.000 presenze nell’edizione 2024! Non è più un evento di nicchia per responsabili di digital marketing, social media manager o seo. Ma una fiera che riguarda tutti.

A Bologna c’erano interi padiglioni dedicati a giochi e videogiochi, c’erano le istituzioni a parlare di cambiamento climatico e sostenibilità, c’erano aziende di software, fornitori di tecnologia e servizi. Ma soprattutto c’era tanta ma davvero tanta Intelligenza Artificiale.

L’Intelligenza Artificiale protagonista

L’AI era in ogni speech, in ogni stand, in ogni libro in vendita, in ogni conversazione.

Molti relatori hanno mostrato come l’AI debba essere considerata uno strumento che possiamo usare nelle nostre attività, ma sempre da integrare con la nostra intelligenza e know-how. Ottimo come tool di brainstorming, di analisi, di svolgimento di attività ripetitive e di massa… ma non deve sostituire la creatività o la parte più strategica.

Il Digital Marketing non più una nicchia

E’ stato bello vedere un pubblico così ampio ed eterogeneo, con tante facce nuove e per la prima volta intere famiglie. Segno che ormai il digital non sia più una cosa di nicchia, ma qualcosa che riguardi un po’ tutti.
Allo stesso tempo è stato piacevole rincontrare colleghi e amici che bazzicano questo mondo da più di 20 anni (Stefano Gorgoni, Alessandro Binello, Elisabetta Saorin, Giorgio Taverniti…). Professionisti che ho conosciuto e apprezzato nel tempo.

Come fare lead generation a una fiera hi-tech

Fra le cose più intelligenti che ho visto al WMF: la capacità di fare lead generation grazie alla consegna di popcorn (Boraso Conversion Marketing) oppure di drink a tema nerd (Clever Web agency). La dimostrazione che a volte la creatività e capire in che contesto operi, siano due elementi molto più importanti delle tecniche di pubblicità tradizionali.

Perchè ha funzionato più dei gadget tradizionali (penne, shopper, chiavette usb…)? Beh in una fiera dove si paga tutto molto caro fa la differenza ricevere una birra o un caffè gratis!
La fiera di Bologna sarà sicuramente molto bella e funzonale, ma credo che alcuni costi siano eccessivi. Dal parcheggio fuori dalla fiera che costa la bellezza di 20 euro a prescindere che tu ci stia 1 ora o tutto il giorno (un furto che infatti mi sono rifiutata di avvallare) ai vari bar che propongono prezzi folli per caffè, insalate etc. Sarà per questo che molti si sono portati i panini da casa?

Una fiera leisure

Oltre alla parte business c’erano postazioni per giocare a tennis, visori per imparare a pescare, finti cani degni di Robocop, padiglioni con sfide a SuperMarioBros, wall per disegnare e tavoli di giochi in scatola.

Fra le cose più folli viste… la partita di Drone Soccer!

La parte business

Fra gli speech che ho seguito ce ne sono stati due che mi hanno colpito.

Quello di Roberto “Popy” Nardini che ha mostrato una carrellata di tool di AI che possono essere usati da chi si occupa di Social Media Marketing. L’avevo già conosciuto al Social Media Strategies di Bologna e avevo apprezzato il taglio pratico e ricco di esempi. Si è confermato un professionista preparato e sempre sul pezzo.

L’altro speech che mi impressionato positivamente: quello di Elisa Contessotto, responsabile della formazione per Seozoom (tool che consiglio) che ha parlato di Content e AI in una visione SEO oriented. Molto preparata e brava nell’esposizione. Una vera scoperta!

Il mio speech

Di cosa ho parlato io? della mia penalizzazione avvenuta su Instagram (questo il mio profilo: https://www.instagram.com/nellifirenze/) a causa di un “attacco” di fake followers arrivati tramite falsi annunci su Telegram.

Ho avuto il sospetto che fosse un’attività lanciata da un competitor, un po’ come succede per la Negative SEO. Forse era solo phishing… chissà se mai un giorno lo scoprirò.

Un ultimo ringraziamento alle mie due moderatrici: Silvia Signoretti e Angela Deganis, due donne preparate e molto disponibili, che hanno saputo gestire il palco del Social Media Strategis in maniera esemplare.

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