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A proposito dei Blogtour…

Ho seguito con una certa fatica, la polemica – inutile e assurda – dei mesi scorsi sui Blog Tour, o Blog Trip che dir si voglia. Ho visto molti blogger che conosco e alcuni professionisti del Social Media Marketing “scontrarsi” su Twitter, Facebook e i propri blog, per una discussione che alla fine fa soltanto male a tutta la categoria.
Capisco che ci sia la paura che i blogger (solo alcuni a dire il vero) – equiparati a giornalisti o agenti di viaggio – vengano invitati gratis nei vari posti in Italia e nel mondo, se non addirittura pagati, per far raccontare un territorio o una destinazione turistica, e che questo possa snaturare la loro neutralità o faccia avanzare il sospetto che siano “comprati” per parlare bene di quello che viene loro offerto.
Ma ho alcune convinzioni che non posso non esprimere.

  1. la maggior parte dei “veri” blogger che conosco, non parlerebbe mai bene di una località/una cosa se non gli è piaciuta. Diverso il caso di chi apre un blog per fare business, ma in genere queste persone si sgamano subito. Un vero blogger – ahimé lo so bene – non ci campa dal suo blog. Lo aggiorna perché gli piace, per passione. Un/a travel blogger, come diceva la Michela Simoncini, inizia a raccontare i viaggi che si paga da solo/a perchè ha voglia di condividere un suo mondo. Ma mantiene uno spirito autentico.
  2. ci sono destinazioni che sono adatte a essere raccontate con blog tour, altre invece che mi sembrano forzate (penso a Hurghada promossa dalla Phone&Go). Fare un blog tour non vuol dire mettere insieme 10 blogger e basta, ma significa organizzare anche percorsi diversi, che spazino dal culturale allo sport, dal gastronomico al folkloristico, con l’idea di presentare una meta turistica in modo diverso rispetto alle tradizionali brochure. Un modo per conoscere il territorio insomma!
  3. i blogger hanno un’autorevolezza che si guadagnano sul campo, giorno per giorno. I lettori capiscono se chi scrive lo fa per fare una marchetta, oppure se si possono fidare di quello che leggono. E i “veri” blogger non si brucerebbero in un post marchetta, ciò che hanno costruito negli anni.

Detto questo ho notato che ci sono alcuni/e blogger ormai stanchi e annoiati. Forse troppo spesso invitati a giro, forse troppo stanchi dal dover prendere 3 aerei a settimana, forse ingabbiati da un meccanismo che ha trasformato la loro passione (viaggiare) in un lavoro. In questo caso consiglio loro di prendersi una bella pausa!

Consigli per chi vuole organizzare un blog tour

E ora voglio dare qualche indicazione, pur sapendo che questo post finirà depredato dalle Media Agency, un po’ come è successo per il post che ho scritto per il mio amico Robi Veltroni, che viene usato addirittura come base per i preventivi!!!

Se dovessi dare qualche consiglio a chi vuole organizzare un blog tour gli direi di non scegliere le solite Blog Star, ma di spaziare e trovare magari piccoli blog di nicchia, che possono presentare le cose in maniera diversa. Blogger che pero’ siano “social”, ovvero che abbiano la voglia di condividere online e off-line, e possibilmente abbiano un network di amicizie (o cerchie per dirla alla Google Plus) molto eterogenee e differenziate. Va bene essere 2.0 ma non è bello vedere un gruppo di nerd che neanche si parla, se non tramite Twitter. E magari che avesse come amici reali persone che poco frequentano il mondo del social media marketing.
Gli direi di creare una squadra mista per età, provenienza e tipologia di blog (un travel, un food, uno appassionato di cultura…)
Gli direi di non invitare persone che già si conoscono fra di loro e creano un circolo vizioso di auto-referenzialità. Funziona di più una persona che ha 3000 amici fuori dal web, che non 4 blogger che twittano fra di loro citazioni, che nessuno può capire dal di fuori.
Gli direi di invitare chi ancora si emoziona e si entusiasma per le piccole cose. Chi ha voglia di scoprire e si adatta. E gli direi di evitare le coppie, che a volte stanno un po’ troppo per conto loro.

Dal punto di vista logistico invece, per un blog tour che funzioni è fondamentale:

  • Dare il tempo ai blogger di scrivere, scaricare foto, ricaricare iphone e macchine fotografiche. Ogni giornata dovrebbe prevedere dei tempi di sosta, non solo per ritemprarsi fisicamente, ma anche per non restare indietro con l’aggiornamento del blog!
  • Dotare di wi-fi e prese di corrente più luoghi possibile.
  • Se ci sono donne prevedere spazi e tempi per le pause in bagno… (ce ne sarà sempre almeno una mestruata!)
  • Tenere sotto controllo gli orari. Liberissimi di ritardare o anticipare gli orari, ma non si può pensare di far pranzare alle 15 o cenare alle 21.45 come regola di vita… quindi se si fa tardi (capita), allora prevedere un breve spuntino o qualcosa da bere, per evitare di perdersi qualcuno per strada.
  • Tenere sotto controllo le condizioni meteo: se nevica e sono -3 gradi o al contrario se sono 37 gradi, forse la gita all’aperto va ripensata.

E last but not least: sempre avere un referente, ovvero una persona che segue, guida, organizza e risolve problemi! Un po’ come noi che al Pisablogtour avevamo il paziente Andrea Romanelli, albergatore 2.0.

Ah ovviamente per fare un blog tour un po’ più strutturato, è bene pensare a un logo, un hashtag ufficiale per Twitter e qualche gadget. Non è male anche qualche bell’adesivo, da far mettere su borse o giubbotti: per carità, basta con quelle t-shirt di taglia impossibile, che stanno male a chiunque. Ricordatevi che molte blogger sono donne!

57 commenti all'aricolo “A proposito dei Blogtour…

  1. Concordo su gran parte delle cose, specie sul discorso dell’invitare chi si appassiona per le piccole cose e, magari, non conosce il resto dei blogger presenti!

  2. Condivido.
    Mi sono avvicinato al vostro rutilante mondo per caso, da professionista collaboratore del settore (fotografo) con qualche esperienza nel campo della scrittura “impegnata”. E, sinceramente, lo scannarsi senza un motivo mi era più sembrata una mancanza di lucidità dovuta a stanchezza o, ancor peggio, ad invidia/paura di perdere il predominio.
    Il che mi rattrista alquanto…
    Io scrivo volentieri qualcosa per la mia amica Silvia Ceriegi – Trippando, e se non fosse genuina com’è non l’avrei nemmeno considerata.
    Grazie per la perfetta esplicazione ed il coraggio dimostrato.
    Cercherò di seguirti maggiormente, promesso!!!
    Pace e bene…

  3. Bell’articolo, son pienamente d’accordo con te! anche se alla fine i blog tour in Italia coinvolgono sempre le stesse persone e uno si stanca anche di seguirle sul web!

  4. E brava Nelli.. condivido in pieno anche se sono rimasta fuori dalla discussione in quanto foodblogger! 🙂
    mi hai fatto troppo sorridere con le donne mestruate 🙂

    1. guarda… in realtà ci rientrano anche le food blogger… il problema riguarda tuttal a blogosfera e la svalutazione che si fa del ns mondo :-(((
      si lo so era un po’ buffa… ma in quanto donna, so bene cosa vuol dire “e ora vi portiamo a fare 1 escursione di 3 ore in mezzo al bosco”…

  5. La penso come te su tutto, ma proprio tutto. Sottolineo soprattutto il pezzo “Va bene essere 2.0 ma non è bello vedere un gruppo di nerd che neanche si parla, se non tramite Twitter”.
    L’ho constatato con dispiacere seguendo da casa un blog trip e vivendone un altro in prima persona: ci sono molte persone che sono molto “social”, ma poi sono allo stesso tempo molto “a-social” nella vita vera.
    Io un viaggio preferisco viverlo e poi raccontarlo a casa. Altrimenti quel viaggio ti scorre a fianco mentre twitti, e tu manco lo vedi. 😉
    Ciao!
    Silvia

  6. Ma quante ne sa la Nelli? E dal cilindro tira fuori una sintesi che agli occhi di tutti era semplice ed immediata, ma che nessuno si è visto bene di esplicitare perché tutti presi dal turbinio delle polemiche.

    Non sono travel blogger, ma ho partecipato (dentro e fuori) ed ho visto che tante (in realtà tutte!) cose di quello che hai scritto sono sacrosante e devono essere resettate. C’è bisogno, come dici giustamente, di ritrovare gli stimoli e il piacere di girare, visitare e poi soprattutto scrivere per trasmettere.

    Infine sono d’accordo anche sull’aspetto del rompere ogni tanto gli schemi e cambiare “giro” e cerchie. Rinnovare un po’ l’elite degli invitati ai blog tour.

    Complimenti! 🙂

  7. Ciao Nelli, Grazie a Francesca Turchi abbiamo letto e conosciuto il tuo blog aggiungo che è stata una fortuna. Siamo da poco “blogger” e un po’ siamo rimasti delusi dalla comunità travel blogger in questi due mesi ho letto solo di discussioni sull’autenticità delle cose e notato comportamenti assai “”loschi””e tutto questo mi è sembrato solo un modo per far uscire più che delle riflessioni delle invidie e paure. Speravamo che aprendo il nostro blog in vista del nostro progetto sarebbe stato sia utile avendo consigli da altri sia bello condividere con le persone le nostre idee nonché esperienze. Purtroppo ne siamo rimasti un pò delusi sembra essere un circolo a se e molto ristretto per giunta. Condivido anzi condividiamo in pieno quello che tu hai scritto, ci piace come hai strutturato i consigli per chi vuole organizzare un blogtour pertanto rinnovo i complimenti e la metodologia, anche se posso dire e devo difendere il fatto che essere una coppia non determini l’assenteismo di questi ultimi. Mi ha dato speranza vedere così tante persone d’accordo con te 🙂

    1. Non ti scoraggiare… succede lo stesso anche nel mondo SEO: sembra che il mondo sia tutto li e invece scopri che è molto + ampio 🙂 guarda quanti bei commenti! 🙂

  8. Bella sintesi!! le cerchie esistono in ogni categoria di blog. Sono quasi sempre le stesse persone che partecipano ad eventi, serate e viaggi…Hai sempre lo stesso punto di vista, pare che tutto sia favoloso, bellissimo ecc. cosí nei blog di viaggi, di food di moda. A volte solo foto di paesaggi, spiagge e varie amenitá a descrivere un tour che avrebbe meritato un certo approfondimento. A che pro? non scatta nemmeno la curiositá di andarci in certi luoghi.è giusto, come scrivi, “invitare persone che ancora si emozionano” ma che sappiano anche trasferire le emozioni.

  9. D’accordissima! Non c’è nulla di male di accettare viaggi o sponsorizazzioni per tirare avanti col blog, visto il tempo che ognuno di noi ci dedica. E quello che dici è vero che non si parla bene di quello di cui non crediamo – io ho rifiutati vari blog tour perchè la destinazione non combaciava con il mio stile.

    E segnata TUTTO per quando organizzo un blog tour…

  10. Molto interessante il tuo post e sono d’acordo: un blogger che ha impiegato anni per costruirsi una reputazione non si brucerebbe per qualcosa in cui non crede.

    Poi oggi tanti blogger hanno una sezione di post a pagamento, ma anche quelle sono di strutture di qualità. Non avrebbe senso altrimenti.

    Per chi organizza i blogtour, sono d’accordo: è importantissimo scegliere la nicchia giusta. Penso per esempio ai blogger che raccontano sempre esperienze in ostelli o b&b… avrebbe senso invitarli a raccontare l’esperienza in un albergo a 5 stelle?. Per questi blogger anche il 5 stelle piu’ scarso sara’ bellissimo perche’ hanno pretese diverse dal vero cliente. Ma non so’ fino a che punto un articolo del genere abbia valore.

    L’unica cosa che non condivido e’ la parte dell’invito a coppie. Le coppie o anche le famiglie con bambini sono anche una nicchia e non sempre i clienti single sono quelli giusti. O forse lo dico perché viaggio sempre con mio marito… 😉

    Comunque volevo giusto partecipare alla discussione.

    Ciao,

    Barbara

  11. Concordo su tutto, in particolare nella parte in cui scrivi che non è giusto invitare e coinvolgere sempre gli stessi blogger; quando ti imbatti in contenuti di diversi blogtrip o blogtour e questi son scritti dalle solite persone…beh, secondo me diventa anche un pò noioso! Più che altro perchè sarebbe interessante leggere i resoconti di qualcuno di cui tu non abbia mai sentito parlare, che siano resoconti positivi o no 😉

    Comunque hai buttato giù quello che molti nel web stanno pensando in questo periodo, brava!

  12. Ciao Nelli,
    non ho mai partecipato ad un blog tour,anche se mi piacerebbe. Trovo il tuo post molto interessante e condivido in pieno la tua idea. Ti faccio i miei complimenti. Martina

  13. Tutto molto condivisibile, soprattutto pensando al fatto che l’accusa di fare le marchette è agilmente estendibile ai vari giornalisti/recensori/critici dei media tradizionali…

  14. Mi sono avvicinata da poco al web marketing turistico, unendo in questo modo diverse passioni e convinzioni, e ho ancora molto da imparare, anche se la passione per il marketing ce l’ho da sempre.
    Dal punto di osservazione in cui mi trovo in questo momento, condivido tutto ciò che hai scritto e confermo che è la passione per ciò che si fa a fare la differenza in tutto, anche nella scrittura di un blog per la promozione di un territorio o di un evento. Quando una cosa piace a chi scrive, chi legge lo sente, eccome se lo sente.

  15. Che peccato, arrivo solo oggi a questo post!
    Molto chiaro e così vero!
    Concordo su tutto, mi hanno colpito in particolare queste parole: “chi ancora si emoziona e si entusiasma per le piccole cose. Chi ha voglia di scoprire e si adatta” già!

  16. Ciao Elena, penso di aver letto negli anni questo tuo post, sempre attuale, almeno 4 volte e di avere sempre trovato degli strumenti di riflessione.

  17. Concordo con te Elena! È importante andare al di la delle solite cerchie e cercare bloggers diversi, ma capaci, che si emozionano per le piccole cose. A presto!

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