“All’Italia la bellezza non manca, è all’efficienza a cui dobbiamo pensare.” Con questa frase di Beppe Severgnini, è stata inaugurata la 7° edizione di Buy Tourism Online, tenutasi gli scorsi 2 e 3 dicembre alla Fortezza da Basso di Firenze. Tema conduttore del programma di quest’anno è stata la frase di avvertimento della metropolitana di Londra, “Mind the Gap”, “attenzione al vuoto”. Quel vuoto, quello spazio sospeso che si viene a creare da un punto fermo ad un altro: il programma di BTO 2014 è ruotato intorno alla necessità di creare un ponte tra le vecchie certezze e i nuovi scenari, di prestare attenzione ai cambiamenti.
Tanti sono stati gli eventi, gli ospiti e i dibattiti che hanno animato la manifestazione nei due giorni alla Fortezza. A partire appunto dall’intervento di Severgnini, che ha ricordato l’importanza fondamentale per il nostro Paese di avere un ministro del turismo, che si occupi “29 ore al giorno” di un tassello così importante per l’economia italiana, che deve essere motivo d’orgoglio ma anche di responsabilità.
Nella seconda giornata, è intervenuto il ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini, spiegando che il turismo italiano deve soprattutto investire sull’unicità, sulla valorizzazione dei piccoli borghi: il turista deve avere la sensazione di trovarsi in un posto unico al mondo.
Si è parlato poi dell’importanza dei contenuti con Miriam Bertoli, di come essi facciano girare il mondo, attraverso le immagini, i video, le parole: l’importanza di avere una storia da raccontare. I contenuti, infatti, ci permettono di generare contatti, di capire cosa cercano le persone e fare in modo di offrire loro altri contenuti ad essi associati.
Allo stesso tempo, fanno “branding”, cioè ci fanno capire cosa ci caratterizza e su cosa dobbiamo puntare e come diventare autorevoli su un certo tema. Da un punto di vista di digital marketing, è quindi importante capire anzitutto qual è l’identikit del possibile cliente (la sua età, la professione, le aspettative, i comportamenti) accompagnandolo in quel “customer journey” di cui parla McKinsey: ovvero accompagnare il possibile acquirente dalla ricerca del viaggio fino alla sua soddisfazione durante e dopo l’esperienza.
Si è poi parlato con Marco Quadrella (che noi del forum GT conosciamo bene!) del ruolo di Google nel mercato turistico. Google, infatti, è diventato sempre più “affamato”, andando a fagocitare l’organizzazione dei viaggi online. Allo stesso tempo, offre anche molte più opportunità: si è discusso dell’importanza di Adwords e delle infinite possibilità che offre il Remarketing.
Marco Lattanzi Antinori ha illustrato alcune buone pratiche per promuovere una destinazione su Facebook. Per creare una content strategy efficace, bisogna tenere conto di tre elementi: contenuti, frequenza e tempistica. Tra gli accorgimenti di cui tenere conto:
– non basta essere presenti sul social network, ma è importante aggiornare le pagine in modo completo e puntuale;
– spingere gli utenti a partecipare, fare domande e a raccontare le loro esperienze attraverso foto e racconti: gli utenti sono una fonte inesauribile e ci permettono di avere occhi nuovi sulle nostre risorse
– essere interessanti: far divertire gli utenti, soddisfare i loro bisogni
– l’importanza delle immagini: i post con foto ottengono in media il 53% di like in più.
– essere concisi: i post tra le 100 e le 250 parole generano il 60% in più di engagement rispetto a post più lunghi;
– fare in modo che il nostro post venga condiviso anche su pagine che affrontano argomenti simili
– integrare insieme i vari social network
Oltre a questo, è fondamentale analizzare le performance della pagina: vedere cosa ha funzionato, l’incremento dei like e la copertura dei post.
La comunità degli Instagramers Italia (“Ormai mangiamo tutti piatti freddi” cit.) ha illustrato invece una serie di trucchi per realizzare immagini accattivanti e come promuovere la propria struttura alberghiera attraverso uno storytelling enogastronomico:
– sfruttare i video per mostrare il “dietro le quinte” che permette di coinvolgere chi ci segue
– fondamentale la geolocalizzazione
– l’importanza della didascalia che deve essere coinvolgente e raccontare cosa c’è nella foto
– pubblicare con costanza (l’ideale è 1-2 foto al giorno)
– massima interazione che crea visibilità (seguire profili attuali che creano un trend… non è solo il numero di like a contare!)
– utilizzare una Bio convincente con gli hashtag con cui vogliamo essere trovati
Acclamato anche quest’anno l’intervento di Gigi Tagliapietra, che ha parlato di “interplay”, paragonando l’organizzazione di un social team a quella di un’orchestra: l’importanza di scegliere con cura gli “spartiti”, le persone e, soprattutto, di metterci il cuore.
Si è inoltre parlato (tra gli altri) di: Local Search Marketing, di come massimizzare la visibilità locale all’interno del web, di Visual Communication e di Megametasearch (TripAdvisor, Skyscanner, Kayak, trivago).
La manifestazione si è conclusa con l’arrivo sul palco di Booking.com, tramite la partecipazione di Andrea D’Amico e Rob Ransom, che ci hanno parlato di come sia stato fondamentale il filtering per il successo del sito (ossia la possibilità di cercare hotel in base ai parametri desiderati dagli utenti).
Infine l’intervento di Alex Bellini, esploratore italiano diventato noto per i suoi viaggi estremi che ha raccontato di come l’avventura sia un’attitudine, di come il viaggiatore stesso sia un avventuriero e che “per sopravvivere bisogna sapere correre dei rischi.”
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