Una delle frasi più ricorrenti che si sente dire è “c’è la crisi..” oppure “quest’anno le prenotazioni sono calate, colpa della crisi“. Ma è vero? Davvero il turismo non tira più? Forse le cose non stanno proprio così, forse ci sono alcuni trend da conoscere che possono aiutare chiunque lavora nel turismo.
Ho assistito a Rimini, durante la TTG, a un interessante intervento ad opera di Angelo Rossini di Euromonitor International, che ci ha mostrato tanti dati controcorrente rispetto al pensiero dominante.
Gli arrivi internazionali sono in aumento
Cominciamo con la presunta contrazione del mercato: probabilmente a livello locale ci può essere, ma a livello globale il numero di arrivi internazionali è cresciuto del +4% nel 2014: se gli arrivi internazionali nel 2009 erano 900 milioni, nel 2015 si dovrebbe arrivare a 1200 milioni. Se è confermato il trend di crescita attuale, gli arrivi nell’Europa occidentale passeranno da 450 a 500 milioni dal 2014 al 2019 con un tasso di crescita del +3%. Verso l’area dell’Asia Pacific la crescita sarà anche maggiore, pari al +6% (da 260 a 350 milioni di arrivi).
Le vendite online incidono per il 34% sul totale delle prenotazioni.
Come sta andando il turismo
Il turismo è un settore capace di trainare l’economia: il turismo incide per il 9.8% sul PIL mondiale, con un importo di circa 7.900 miliardi di dollari nel 2015.
Il turismo è la settima più grande industria mondiale in termini di vendite e la terza se si parla di export.
Per quanto riguarda le singole categorie: le compagnie aeree la fanno da padrone, rappresentano la categoria che genera più vendite nel settore Travel, si prevede entro fine anno (2015) un giro d’affari di ben 830 miliardi di dollari. A seguire gli hotel con 530 miliardi di dollari, e poi gli altri trasporti.
Il settore degli hotel a livello mondiale è cresciuto del +5% nel 2014 (pari a 512 miliardi di dollari). La crescita si è concentrata soprattutto in Asia, Nord e Sud America. Le compagnie aeree sono cresciute del +9% nel 2014 (vendite pari a 795 miliardi di dollari).
Quali sono le mete più desiderate?
Credits pic: www.ioamoiviaggi.it
La Francia è la meta più gettonata al livello mondiale (si stimano 87 milioni di viaggi verso questo Paese nel 2015), seguita da USA, poi Spagna, Cina, Italia, Turchia, Germania, Uk, Russia e Messico. Detto in altre parole: l”Italia è “solo” al 5° posto dopo Francia, Stati Uniti, Cina e Spagna.
Chi spende di più?
Quali sono i Paesi dai quali arrivano i turisti con più disponibilità economica?
Al primo posto c’è la Cina. Poi gli USA, Germania, UK, Francia.
La Russia ha avuto un declino già nel 2014, che proseguirà per tutto il 2015.
E proprio la Cina si conferma il Paese dal quale arriveranno sempre più flussi turistici: lontanamente da quel che si può pensare, il rallentamento economico di questi ultimi tempi, non ha avuto nessun impatto su una “middle class” piuttosto benestante, che ha a disposizione entrate pari a 35.000 dollari da poter spendere in viaggi internazionali. Dopo i super ricchi, arriveranno anche i benestanti, che viaggiano individualmente.
Ma dove vanno questi cinesi? Restano per lo più nei paraggi, nei territori legati alla Cina, ovvero Hong Kong (1a destinazione) e Macau (2a destinazione). Al terzo posto c’è la Corea del Sud, poi la Tailandia, Taiwan e Singapore. Bisogna scendere al 7° posto per trovare un Paese occidentale, ovvero gli USA. Seguiti dalla Malesia. E solo al 9° posto c’è un Paese europeo, ovvero la Francia, meta ambita e visitata dai cinesi. Chiudono la classifica dei 12 Paesi più visitati dai cinesi, il Giappone, il Vietnam e la Germania.
E l’Italia? non pervenuta.
Quali sono le attività preferite dai turisti cinesi quando viaggiano? Arte e shopping, ma anche il gioco d’azzardo!
Asia Pacific = region leading travel market
In generale, il fermento dell’area Asia Pacific si vede anche quando si rilevano i numeri delle vendite: nel 2014 da questi Paesi sono state generate vendite per un totale di 700 miliardi di dollari, a seguire l’Europa Occidentale con circa 590 miliardi di dollari e poco meno, 520 miliardi di dollari, gli Stati Uniti. L’utilizzo dell’online è maggiore in occidente, ma l’esta asiatico sta crescendo anche in questo.
3 Trends nel Travel
La presentazione ha poi messo in evidenza i trend emergenti nel turismo.
- Mobile: sia inteso come nuovo canale di prenotazione, che come assistenza al turista in mobilità. Viaggiare è un’esperienza che viene fatta in mobilità e i dispositivi mobili possono aiutare durante il viaggio. Ciò che funzionerà saranno le App e non la navigazione da mobile.
Si stima che le prenotazioni da dispositivi mobili a livello mondiale passeranno da 96 miliardi di dollari nel 2014 a 259 miliardi nel 2019.
Di sicuro il comportamento dei turisti è cambiato con l’avvento del mobile: ora si prenota anche mentre si è in viaggio. E si pretende assistenza in tempo reale. - Personalizzazione: al fine di aumentare le conversioni, ma anche di arricchire l’esperienza del viaggio, tutta l’industria del turismo deve ripensare i propri prodotti e servizi, verso un modo di fare marketing one-to-one, ovvero ogni consumatore finale verrà trattato in modo diverso. Ecco che i big Data diventeranno uno degli elementi cruciali per chi lavora nel turismo.
- Peer – to – peer: fioriscono nuovi modi di viaggiare, diretti, tra il turista e la persona che vive in un luogo, per provare esperienze autentiche, ma anche per risparmiare. L’emergere di servizi peer-to-peer è legato sia alla ricerca del risparmio, ma anche alla volontà di fare esperienze uniche, conoscere persone locali. Grazie all’integrazione dei Social Networks si potranno dare maggiori garanzie e fiducia a questi servizi e prodotti.
E le OTA?
Per quanto riguarda le OTA, ovvero le Online Travel Agency al vertice troviamo Expedia e il gruppo Priceline, che dominano il mondo dell’intermediazione nel turismo, schiacciando le piccole realtà. Unica eccezione che sfugge a questo duopolio è il cinese Ctrip che sta crescendo a ritmo vertiginoso. Sempre questi due colossi dominano le vendite da mobile.
Quali sono i punti di forza delle OTA?
- Le OTA mettono il consumatore al centro del loro modello di business
- Sono sempre tecnologicamente all’avanguardia
- Tutte le scelte e le impostazioni sono dettate dai dati, dall’analisi del comportamento dei clienti, dalle statistiche e dai test
- Spendono un sacco di soldi in pubblicità (sia Priceline che Expedia sono fra i più grandi investitori su Adwords e Google e insieme portano il 47% delle entrate per Tripadvisor nel 2013)
Per il cliente finale scegliere l’hotel su una OTA, ovvero una piattaforma come Booking, può essere un vantaggio in termini di prezzo, maggiore scelta, migliori foto, più lingue, contenuti, recensioni… ma per l’hotel la disintermediazione, pur portando a un aumento di prenotazioni, provoca un crollo del brand. E alla fine il cliente si fidelizza al portale e non all’hotel (un po’ come succede per Groupon).
Le OTA sono in generale più brave a fidelizzare i clienti e proporre loro servizi extra (pasti, tour, notti in più, sistemi di rewards…).
La cosa sulla quale è bene riflettere è che nel turismo è sempre più importante un approccio one-to-one. Ogni cliente va trattato in modo diverso, in termini di marketing mix: promozioni personalizzate, prodotti su misura, prezzi personalizzati, e servizi tagliati sul cliente. Insomma le aziende che si occupano di turismo dovranno preoccuparsi dei Big Data.
E il futuro? attenzione a questi 2 giganti che si stanno aprendo al turismo e alle prenotazioni: Tripadvisor e Google.