Ultimamente i flash mob vanno di moda a Firenze. Un tempo erano assemblamenti spontanei per manifestare a favore o contro qualcosa, o come protesta fine a sè stessa (ricordo il frozen mob in piazza Duomo nel 2008). C’è invece chi li usa come forma di guerrilla marketing (bello il caso mostrato alla BTO del video girato all’aeroporto di Londra per Lastminute.com).
La settimana scorsa a Firenze nel mercato di Sant’Ambrogio alcuni cantanti di lirica mescolati fra carne e verdura hanno cantato alcuni pezzi della Carmen e della Traviata, in parte per protestare per i tagli alla cultura, in parte per far tornare la lirica in mezzo ai cittadini (nella mia città ci sono state un po’ di polemiche col Maggio Fiorentino). Anche se non è stato proprio un flash mob ad opera d’arte (troppe telecamere) l’idea è carina. Qui il video.
Altro caso recente il balletto organizzato in piazza Repubblica, in concomitanza con Festival del Gelato (capace di attirare una bella folla) ad opera di Poste Italiane. Forse un po’ troppo articolato, ed elaborato nelle coreografie, ma direi che d’effetto. Mi sorprende sia stata ad opera di Poste Italiane!
Grazie al blog http://flashmobflorence.wordpress.com per le segnalazioni
Ciao Elena,
lascio un commento qui, così sono sicuro che lo leggerai. 🙂
Oggi ho avuto la fortuna di vederti sul palco dell’arena Marketing Trends di Smau e dico fortuna perchè fra le decine di volte che ho visto persone parlare del tuo argomento, finalmente ho trovato un’analisi piena di contenuti e buone riflessioni. Dunque… i miei più onesti complimenti.
Sono copywriter & social media strategist per un’azienda di comunicazione e marketing, ho in mente un progettino. Presto o tardi ti manderò una comunicazione “interna”. Buona serata,
Matteo
grazie matteo non sai quanto il tuo commento mi faccia piacere.
quando vuoi sai dove trovarmi 😉
ciao
elena
Ciao Elena,
io c’ero e come me un bel po’ di persone che si sono lasciate coinvolgere dalla musica.
Alla fine movimenti spontanei come il flashmob proprio per la loro natura “comunicativa” vengono letteralmente adottati dal marketing che ne fa strumenti di promozione sul territorio.
Può stupire che un’azienda come Poste Italiane abbia adottato questo strumento soprattutto in un evento come il Firenze Gelato Festival ma a ben guardare nel 2009 Poste Mobile tornò in tv con lo spot “Spose in fuga” che prendeva spunto dal flash mob “wedding running”.
A me non è dispiaciuto affatto anzi 🙂
ps. troppo carino il gadget: la manina gialla “clap clap”
http://vimeo.com/12483170
Ciao Elena e Ciao Sandrina
mi inserisco nella discussione in qualità di ‘neofita’ del flashmob. Non c’ero ma ho letto la notizia e ho guardato i video pubblicati. Concordo con Elena, il video è un po’ troppo articolato e forse ci sono state troppe telecamere ma credo che sia proprio per la sua natura commerciale. Basta vedere la differenza di visualizzazioni tra il primo video pubblicato e quello Official. Il primo ha avuto un buon numero di contatti a differenza di quello ufficiale che rivela troppo la sua natura (esagerato lo zoom sul logo di Poste).
Onestamente la coreografia mi sembra molto easy e forse per questo motivo che è risulta d’effetto e piacevole. Peccato per la ostentata brandizzazione.
Cmq rimane un flash mob carino
Ho seguito questa operazione su internet ma c’è una cosa che non capisco perchè Poste Mobile non ha lanciato sui propri canali, vedi Facebook, l’annuncio ufficiale?
Cmq volevo riportarvi un passo tratto da un lavoro condotto dall’Università Sapienza di Roma proprio sui flashmob e la loro natura
“Si tratta di raduni organizzati via e-mail o sms in cui molte persone, si ritrovano in un luogo prestabilito per eseguire una certa azione tutti insieme e senza alcuna ragione…
E un evento tra ‘happening e il nonsense , tra tecnologia e trasgressione.
Gli eventi (generalmente senza senso) , non hanno ne scopo di lucro , ne scopo polito o di protesta e assolutamente non pubblicitario.
Mediamente durano intorno ai 10 min , e finiscono sempre con un applauso generale e la dispersione dei partecipanti”.
Bhè allora si dovrebbe parlare di abuso di pagine fa, abuso di spot pubblicitari, abuso di tweets, abuso di tutto.
E’ una forma di pubblicità ormai, c’è poco da lamentarsi credo.
Anche se io sono di parte, ne organizzo di flash come e meglio di questo di Poste mobile. 🙂