Dopo il coffebreak Paolo Iabichino ci parla di advertising e invertising. Alcuni esempi e concetti sono gli stessi della BTO Elba ma è sempre un piacere per la mente stare ad ascoltarlo. E’ come una boccata d’ossigeno per le mie cellule neurali.
Paolo torna su temi a lui cari: come la pubblicità possa e debba cambiare il modo di comunicare e far vedere le cose; parlare alle persone in maniera nuova (anche perchè i consumatori non sono più disposti ad ascoltare i vecchi spot). Grazie alla Rete si accelera il processo di rinnovamento della pubblciità.
Finchè si parla delle donne in questo modo:
non avremo nessuna possibilità di fare cultura tramite la pubblicità. Provare a parlare alle donne come fa la Dove:
Ogni brand deve posizionarsi. Posizionamento = prendere posizione.
Fra i nuovi esempi bello lo “spot” Ikea con le famiglie che dormono nel negozio e il primo manifesto (billboard) che da letteralmente energia ai paesini dell’Africa (leggi qui).
Tristezza del deodorante Axe usato come feromone (come oggetto per sedurre!).
La pubblicità può e deve cambiare il modo di vedere le cose.
Paolo finisce il suo intervento con uno spot capace di strappare un applauso dopo aver catalizzato e zittito la platea: il corto di Salvatores per Intesa San Paolo.
Ciao!
All’Online marketing revolution summit la scorsa settimana mi sono esaltata anche io nello scoprire queste case history.credo che,come diceva Paolo, formulare la propria mission in questi termini “come posso migliorare la vita del mio cliente”, sia davvero una svolta epocale.Mi incuriosiscono due aspetti:1.quando le aziende fanno Invertising i clienti se ne accorgono (e quindi:si può effettivamente riscontrare un miglioramento nella percezione del brand/propensione all’acquisto?) 2.possono fare Invertising solo i “Love brands” oppure esistono anche caso minori? Bel post e mitico Paolo.Martina