Il weekend scorso ero a Pesaro, per il SEOBEACH, un raduno informale di Seo, dal nostro amico Vanny che ha un hotel vicino alla spiaggia (Hotel Caravan). Nelle due giornate, con circa 40 amici e colleghi abbiamo parlato di Google Penguin, di Negative Seo, di campagne PPC su Facebook e su Adwords e tante altre cose. Come sempre tanti gli spunti interessanti, anche grazie a chiaccherate fruttuose con persone come Luigi Sciolti, che mi ha raccontato della bella case history su Adwords portata all’AdworldExp, dove c’era anche Gianpaolo Lorusso, e i confronti con Michele Baldoni, Luca Bove, Stefano Rigazio, Achille Falzone, Giorgio Taverniti e tanti altri…
Ma voglio raccontare una storia interessante dal punto di vista seo, visto anche l’ultimo post di Cesarino sulle recensioni di Tripadvisor.
La sera del sabato non era stata fissata la cena e, dopo uno splendido aperitivo con tramonto sul mare, ci siamo incamminati lungo Baia Flaminia, dove ci sono diverse pizzerie e ristoranti. Erano quasi le 22 e siamo arrivati presso uno di questi, che incredibilmente aveva 40 posti liberi (ovviamente non tutti insieme). Dopo qualche reticenza del cameriere ci siamo accomodati… anche se alcuni di noi hanno dovuto prendersi le sedie da soli, spostare tavoli, ecc. Passano i minuti e non viene nessuno a prendere l’ordine, neppure al tavolo dei bambini…
E poi accade quel che mai penseresti un ristorante dovrebbe fare… uno della tavolata sente il cameriere di cui sopra dire all’altro “questi servili per ultimi, tanto anche se si alzano e se ne vanno, non me ne frega un c…“. Forse aveva percepito che eravamo turisti (un vero crogiolo di dialetti) e che non saremmo mai più tornati. Non so.
So che appena divulgata questa storia, ci siamo alzati. Tutti e 40. E siamo andati via. Già durante il tragitto abbiamo cominciato a usare le “armi” in nostro possesso: gli Smartphone. La “venue” del ristorante su Foursquare, che contava pochi check-in è stata sommersa di commenti inveleniti.
Per fortuna poco più avanti abbiamo trovato una trattoria dove l’oste ci ha accolti a braccia aperte. Due primi di pesce, vino a volontà, sorrisi, e piadina calda per i bambini. Abbiamo raccontato la storia e il discorso di Internet. Non ci ha capito quasi nulla, però è stato gentile.
Tornati a casa, davanti ai nostri Pc e Mac, ci siamo “scatenati” su Tripadvisor e Duespaghi.
Su Tripadvisor il ristorante che ci ha cacciati era al 24esimo posto, ora è alla 67esima posizione.
Ben 17 giudizi che lo classificano “pessimo” …
Più o meno lo stesso risultato su Duespaghi, dove il primo commento “con Spagolicious” è del proprietario, ma poi se ne trovano una decina abbastanza inferociti.
Dove fino a una settimana fa c’erano 7 commenti, ora ce ne sono 17.
Tanto arrabbiati, che è intervenuta persino la redazione accusandoci di abbassare la qualità del sito (non vedo perchè, spero solo non cancellino i commenti! ho fatto alcune schermate per sicurezza). Un altro iscritto ci ha addirittura accusati di fare SPAM! (a un white hat seo dire che fa spam è il colmo).
Io pero’ mi domando perchè non sia intervenuto il ristoratore a chiedere, capire, scusarsi…
Allo stesso tempo l’Osteria che ci ha accolto, non era neppure presente! così ho chiesto l’inserimento e ovviamente dopo che è comparsa la scheda, sono apparsi alcuni commenti positivi.
La cosa che mi ha lasciato positivamente impressionata è che l’oste, una persona anziana, che non è assolutamente pratica di Internet, quando gli abbiamo raccontato dei vari siti dove avremmo parlato (bene) di lui, è venuto a cercarci per ringraziarci!
Insomma, io non so se abbiamo esagerato o no, ma credo che sia bello che oggi esistano strumenti come questi, per il consumatore. Per non subire sempre la scortesia e le angherie. Se poi abbiamo davvero calcato la mano e il proprietario decide di intervenire, non per insultare, ma per capire e aprire un dialogo.. allora credo che noi tutti saremo all’ascolto.
Se invece come la gran parte dei ristoratori e delle aziende, continuerà a ignorare il web 2.0 e rifiuterà il dialogo … allora non so quanto durerà. Questa storia mi ricorda l’esperienza al Perseus di Firenze, raccontata da Francesco Tinti.
non vi scordate anche le recensioni sulle Google places è google+ local come si chiama 😉
già vero! ci pensavo… ma temevo si andasse troppo sul tecnico eh eh 🙂
Purtroppo devo confermare la scarsa sensibilità e attenzione verso il web della maggior parte dei ristoratori. Quasi tutti quelli coi quali ho collaborato e collaboro non si pongono la questione e se gli fai presente che le “cazzate” che fanno finiranno su qualche blog o su qualche portale e, peggio, su Facebook, ti rispondono “e chi se ne frega, tanto lo sanno tutti che su internet ci sono solo cavolate”.
In pratica, dato che loro non vi prestano attenzione, sono convinti che sia così anche per gli altri.
La cosa strana è che spendono anche soldi per farsi fare un sito :p :p
Guarda Francesco non so che dirti… quando mi sento dire “ma tanto la gente mica cerca i ristoranti su Internet…” a me che ricevo quotidianamente mail e commenti di persone che mi chiedono dove andare a cena!!! e sono tanti a scrivermi per ringraziarmi di aver scoperto quel ristorante o quel locale grazie a una mia segnalazione :-/
ora poi con gli smartphone anche il + inesperto degli utenti sa cercare info…
Ciao Nelly, penso però che il Perseus in questione sia quello di Fiesole e non quello di Firenze. XD
Il discorso è abbastanza complesso anche perché c’è chi accusa (in alcuni casi giustamente) sito come TripAdvisor di veicolare una percezione falsata perché inattendibili, accusa che proviene quasi sempre dagli “esperti” del settore (esempio http://www.dissapore.com/primo-piano/falsi-recensioni-5-stelle-su-tripadvisor-in-cambio-di-ciabatte/).
Basta osservare la classifica dei ristoranti di Roma o Milano per rendersi conto di quanto TripAdvisor sia ben lungi da essere veramente affidabile per ciò che riguarda i ristoranti.
Io personalmente ho sempre snobbato TripAdvisor, semmai ViaMichelin.
Poi è vero che “la massa” farà più uso del primo rispetto al secondo, ma questo è in un certo senso è anche l’effetto della popolarizzazione del mezzo.
Ciao Nelli, confermo la quasi totale indifferenza verso il web della maggior parte dei ristoratori, ignari delle potenzialita’ e delle politiche che regolano i social: leggo, analizzo le critiche, apro un dialogo, risolvo.
Le grasse risate le faremo quando apriranno gli occhi, perche’ allora per loro sara’ troppo tardi per “risolvere” e dovranno accontentarsi di “arginare le falle” causate dalla loro noncuranza.
Buona giornata.
Io cara Nelli vorrei invece complimentarmi con voi, con il vosto gesto. Sono Pesarese e amo questa città, il suo scenario, i suoi fantastici tramonti in riva al mare. Sono felice quando vedo persone, da posti più o meno vicini, mischiarsi con gli abituali. Unire i dialetti, i sorrisi, i pensieri, e per di più lo vedo fare nei bar, ristoranti e lungo tutta la spiaggia. Ecco, vorrei soltanto dire che il locale da te citato non rappresenta nemmeno in minima parte quello che Pesaro può dare. Purtroppo lo stile arrogante del proprietario è ben noto a chiunque vi entri, come è altrettanto noto invece il caraterre dolce dell’oste che vi ha poi accolto. Ma sappiamo che poi in fondo ogni mondo è paese…. e la scortesia è sempre presente ovunque, ma fortunatamente anche il rispetto.
Un abbraccio
ciao sono stefano, l’oste dolce anziano in oggetto,non credevo nel web, ma grazie a tutti quei ragazzi di quel fatidico sabato,già alcuni clienti si sono prenotati grazie ai vari siti visitati per pesaro.penso di non conoscerti,come penso anche che tu conosca bene noi entrambi titolari dei locali in diatriba,visto che ci hai
ben catalogati.Devi ringraziare per me visto che twitti spesso, tutti i seo che mi hanno menzionato.un grazie di cuore a tutti e forza WEB….
Ciao Nelli,
chissà che qualche ristoratore non capiti proprio su questo post prima o poi 🙂
Quando arrivo in un ristorante che ho scelto in base ai giudizi online lo segnalo al ristoratore e spesso, dopo una bella esperienza, capita anche a me di lasciare online feedback positivi sui posti che mi hanno entusiasmata.
Prima di farlo (e dopo aver saldato il conto per correttezza) in genere informo il ristoratore del mio intento, così oltre a compiacersi di veder riconosciuto il proprio lavoro, se non conosce ancora questo tipo di siti ho l’occasione di parlargliene e diffondere il verbo, se invece fino a quel momento non “credeva nel web” gli fornisco un elemento in più per ricredersi 🙂
Il mio sospetto è che in casi come quello che descrivi, visti i presupposti, se dovrà risollevarsi il proprietario sceglierà la via più semplice e tra qualche stagione inaugurerà nella stessa struttura lo stesso locale con un nome diverso e un bel cartello “Nuova gestione”, ripulendo magicamente la propria reputazione sia online che offline.
A presto,
Daniela
Sono nato, vivo e lavoro a Pesaro e questa della maleducazione e della scortesia dei negozianti di Pesaro è una caratteristica endemica della mia città. Peraltro questa maleducazione diffusa è del tutto inspiegabile perchè Pesaro è una città pure bruttina e con poche (se non pochissime) attrattive. Davvero questa della maleducazione è un mistero tutto pesarese ma episodi come questi sono all’ordine del giorno e capitano anche a noi pesaresi DOC. Avete fatto benissimo a massacrare questo ristorante. Mi sento in dovere di chiedervi scusa nel nome di una intera città che non si riconosce in questa immagine ripugnante che, ad ogni piè sospinto, non ci lasciamo scappare l’occasione di offrire.
Ele permettimi la riflessione “a braccio”, forse non è questo il caso… ma presentarsi in 40 in un ristorante alle 22 senza aver prenotato, stravolgere una sala e pretendere che i camerieri ti sorridano siano cortesi, gentili e rapidi.. boh.. mica siete tutti rifiniti 😉
Dimostra poco rispetto per il lavoro altrui, è come se qualcuno venisse da te e ti chiedesse di preparare un attività seo per un gruppo di 10/15 siti in 1 weekend e si incazzasse se ti mostri incredula, scortese o un po’ sfavata…
Poi per carità li cliente ha sempre ragione… ma siamo molto fiscali e abbiamo le idee molto chiare su come dovrebbero trattare (in termini di tempi e costi) il nostro lavoro e la nostra professionalità i nostri clienti, ce ne scordiamo a quanto pare appena i clienti diventiamo noi.
Trovo anche scorretto e superficiale massacrare sul web, senza averci neanche mangiato, un ristorante per una cosa simile, la rappresentazione che ne date è viziata da una situazione di partenza decisamente anomala.
Considerando che non è la prima volta che leggo di cene seo andate a finire così mi viene da chiedermi se in realtà non siete voi ad andare in giro per ristoranti come un gruppo di cowboy dal grilletto un po’ troppo facile… 😉
ps: si fa per ragionare eh… no offense 😉
Ciao Tommaso
il punto è che
o non ci fai entrare
oppure se dici ok sedetevi
e poi dici all’altro “questi servili per ultimi perchè anche se si alzano non me ne frega un c…” non è carino.
noi eravamo disposti ad aspettare (ci rendiamo conto che di sabato sera…) ma è il modo in cui ci hanno trattato che era grave!
ieri sera a roma al webreevolution abbiamo cenato dopo 1 ora, ma sono stati gentili, ci hanno portato da bere e un po’ di antipasti misti
e nessuno si è lamentato.
senza contare che almeno ai bambini potevano portare una piadina …
a un babbo che chiedeva del pane gli hanno risposto a malo modo “io ora devo servire gli altri, da voi vengo alla fine”)
cmq il signore del secondo ristorante ci ha accolti a braccia aperte in 40! 😉
non amo massacrare i ristoranti sul web (hai visto sul mio blog tendo a essere molto buona nelle recensioni), ma credo che sia grave un comportamento del genere.
ho fatto la cameriera anche io e mai ho trattato le persone in questo modo, anche alle 22.
cmq grazie del tuo contributo 🙂
anche la redazione di duespaghi ci ha rimproverati 😉
ciao ele, figurati anzi, rileggendomi dopo qualche giorno vedo che anche io leggero non ci sono andato.. devo ricordarmi di non scrivere a braccio 😉
credo che il succo del discorso fosse che un ristorante è un ecosistema molto complesso, e che una reazione come questa è forse esagerata non tanto perchè lui non se lo meritasse ma perchè se fatta in modo sistematico, organizzato (bene) come immagino sarà successo è decisamente sproporzionata.. rischia di screditare il mezzo stesso o di dare un immagine distorta del ristorante 😉
comunque prossima volta vengo anche io così gli vendo un po’ di cleaning dopo 😛
t
Avete fatto troppo bene!!!!!!!!! Così imparano, razza di stupidi. Avete fatto strabene a recensire l’oste che evidentemente sa fare il suo lavoro!
Sono capitato qui per caso, sono di Pesaro e anche secondo me non avete affatto esagerato, anzi avete fatto benissimo ad andarvene in un posto sicuramente più accogliente. Per la precisione posso aggiungere che abito proprio nel palazzo di fronte a quello “splendido” locale che vi ha trattato così bene, beh si caratterizzano anche per fantastiche sparate di musica altissima alle 3 di notte quando peraltro non hanno nemmeno più clienti (a che serve? forse si divertono mentre riordinano il locale…), nonchè per una gentilezza *notevole* verso chi chiede un posto (non avete prenotato? di sabato sera? ah ma nemmeno che vi presentiate, questo ci è stato risposto non più di 2 mesi fa alla richiesta di un tavolo per 4)
Purtroppo quel posto sopravvive per via di una clientela “fidelizzata” che, probabilmente, tratterà meglio di chi si presenta occasionalmente (lo spero per loro) ed evidentemente voi non eravate nel suo target, di sicuro non fa fare una bella figura riguardo all’ospitalità della città, purtroppo.
In ogni caso, come avete potuto provare all’Osteria, Pesaro offre ben altro ai suoi visitatori, peccato che abbiate trovato il locale sbagliato.
Quanto all’ignoranza sui nuovi mezzi di comunicazione, passiamo oltre va, altrimenti mi vien da piangere, detto da un informatico 🙂
Un saluto
Sono allibito…ma un ristoratore in quel modo che si circonda di personale in quel modo e che trattano i propri clienti in quel modo… sarà mica una copertura di qualcos’altro? Io gli manderei la digos….ihihih Comunque il fatto che appena siete saliti in macchina avete estratto gli smartphones dimostra ancora una volta il modo in cui il mobile influenza la vita quotidiana e proprio posti come i ristoranti dovrebbero capire l’importanza di avere una mobile web presence. Comunque è sempre un piacere leggere i tuoi post! Un saluto!
Brava Elena e i colleghi SEO! Feci lo stesso personalmente quando, andando a trovare un cliente in San Sepolcro, ci fermammo a pranzare nella piazza di Perugia.
Non ricordo un peggior trattamento nella storia della mia “panza” e… del mio “porta soldini”…
Bene, per farla breve: di fronte a codesto ristorante-horror… mi salvo’ un’eccellente gelateria Grom.
Immediatamente dopo pubblicai in giro (facebook incluso) il nome del ristorante-da-evitare e a dare il 5 stelle alla gelateria che mi salvo’ il palato… 😉
Fabio Pagano
Ciao!
Alla fine sai che ha chiuso?e non solo quel ristorante ma anche gli altri 3 che aveva aperto negli anni 🙂